ERNESTO BURGIO

Pediatra, da anni si occupa di biologia molecolare, epigenetica e nuove biotecnologie genetiche. Ha operato come pediatra missionario in alcuni paesi africani e in Romania. Negli ultimi anni si è occupato di ecologia (sviluppo sostenibile) e di bioetica, con particolare riferimento al tema delle nuove biotecnologie genetiche.E’ membro del consiglio scientifico di ECERI (European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles). E’ coordinatore della Rete Health Promoting Schools e dell’ area Prevenzione della Rete Health Promoting Hospitals in Sicilia. E’ coordinatore del Gruppo ISDE – Medici per l’ Ambiente di Palermo. E’ docente dell’ Osservatorio Regionale per lo Sviluppo Ambientale (ORSA) e collaboratore stabile della rivista Ecologist (edizione italiana). E’ coordinatore del Comitato scientifico ISDE – Italia

Al convegno  del 10 novembre 2018 il  grande Maestro della Epigenetica spiega come il cervello sia plastico, cioè capace di modificarsi in base agli stimoli, e come la coscienza, il senso della presenza, la parte invisibile della persona, sia connessa alle basi neuronali.”Le parole chiave su cui rifletteremo sono epigenoma/epigenetica, microbioma/metagenomica, ologenoma, connettoma: tutti i termini emersi negli ultimi 15 anni che dovremmo utilizzare per meglio connettere tra loro la biologia umana  e comparativa, la biologia dello sviluppo e l’embriologia, la biologia evolutiva, la microbiologia e la biomedicina. La principale parola chiave è questo contesto epigenetica: un termine che è diventato di moda negli ultimi anni, ma che può essere interpretato in vari modi. Quella dominante è interpretazione riduzionista, per  la quale l’epigenetica è la parte della genetica che studia come alcuni segni specifici sul DNA e gli istoni (codice istonico) modulino la forma della cromatina, condizionando l’espressione del genoma.Sta però emergendo un modello diverso, in base al quale l’epigenetica dovrebbe essere riconosciuta come lo strumento più adatto e potente per rappresentare l’intero genoma come una rete molecolare unitaria, dinamica, fluida, sistemica che interagisce con l’ambiente”.