I CHING – il libro dei mutamenti – I° PARTE

DI ANNA BRACCINI

Ho incontrato questo libro casualmente a una festa negli anni 70. Studiavo medicina ed ero attratta dalle medicine complementari (agopuntura, omeopatia ecc.). I Ching mi fu dato in prestito dal mio amico Edgardo e da molti anni non me ne so separare.

La parola I significa mutamento imprevedibile, cambiamento. Ching significa classico, per la saggezza del suo contenuto.

I Ching (o King) è un libro di antichissima origine, si dice che risalga a 3000 anni fa.Viene attribuita l’invenzione del sistema divinatorio del Libro dei Mutamenti a Fuhi, mitico sovrano cinese, ma è più probabile che risalga al 1500 a.C. Vi confluiscono le due grandi correnti del pensiero tradizionale cinese, il Taoismo e il Confucianesimo. In Cina il libro dei mutamenti è ritenuto l’ essenza pura e radice del Taoismo. I Ching non si basa su una dottrina religiosa, o una rivelazione divina, ma sull’osservazione della natura, e della vita umana. Non è l’opera di un unico autore, ma è la saggezza accumulata da diverse generazioni, che accettano il “mutamento” come sequenza naturale delle cose, come la vera natura della vita. Il mutamento dona anzi significato alla vita stessa, e contiene una legge o principio.

I Ching rappresenta il testo principale della filosofia e saggezza cinese, nonché un libro divinatorio, ma il suo scopo è la crescita spirituale; è una finestra sulla realtà universale, non è solo un oracolo, ma si può leggere in chiave filosofica, politica, morale, medica, matematica e introspettiva.

E’ sfuggito al tempo dei roghi dei testi classici sotto la dinastia del 1° Imperatore Qin Shi Huangdi. fu il primo imperatore della Cina, che favorì le scienze occulte e distrusse i libri antichi sacri, famoso in Occidente per essere stato il committente dell’imponente esercito di terracotta, sepolto presso il suo mausoleo, e l’iniziatore della Grande Muraglia Cinese.

Richard Wilhelm, grande sinologo, fu il primo studioso occidentale ad occuparsi dei I Ching  aiutato da dotti cinesi dell’antica scuola, tra cui il venerato maestro Lau Nai Suann, che gli rivelò le meraviglie del Libro dei Mutamenti. Richard Wilhelm affascinato percorse dietro la sapiente guida questo mondo così straniero e pur tanto familiare.

Scoppiò la prima guerra mondiale e i dotti cinesi furono dispersi, poi per una serie di strane  “coincidenze”,o meglio trattandosi degli I Ching le chiamerò “sincronicità” R. Wilhelm fu assegnato alla Croce Rossa Cinese, e continuò ad occuparsi dell‘antica saggezza cinese. Incontrò vicino a dove lui lavorava il generale giapponese Kamio, che leggeva opere di Meng Tse mentre R.Wilhelm continuava a immergersi nella lettura degli I Ching. Qualche tempo dopo incontrò un vecchio cinese, che immerso nella lettura dei libri sacri,non si spaventò per una granata caduta accanto a lui, la granata non esplose, e raccogliendola l’ anziano disse è un po’ calda e si rimise a studiare.

Finita la guerra R.Wilhelm rientrò in Germania e a casa di un amico trovò un’edizione,che aveva cercato invano. L’amico gli regalò l’antico libro,che fu suo compagno per anni durante i suoi viaggi.

R.Wilhelm che si era sempre interessato alla traduzione degli I Ching, ritornato in Cina a Pechino, nelle calde giornate d’estate, completò il lavoro di limatura del testo, finalmente giunse al termine, decise di poterlo mandare per il mondo,con l’ augurio che i lettori fossero partecipi della stessa gioia da lui provata per la presenza della vera saggezza. Fu questa la prima traduzione dal cinese, che poi venne ritradotta dal tedesco al cinese.( I Ching Astrolabio, 1950)

Fu apprezzato e studiato da Carl Gustav Jung, che lo considerò un libro vivente, un metodo per l’esplorazione dell’inconscio. L’interesse dello psicanalista ha avuto un peso determinante per la diffusione in occidente, nel 1948 Jung scrisse la prefazione alla traduzione inglese del libro, nel 1949 fu tradotto anche in italiano, e lo psicanalista fece precedere il libro da una breve introduzione attribuendo allo spirito latino e agli incomparabili retaggi dell’antica civiltà mediterranea, un occhio più aperto ed una prontezza di immedesimazione maggiore rispetto ai popoli più giovani (I Ching,  Astrolabio, 1950).

 Ritornando ad esaminare la filosofia degli I Ching il “mutamento”, la mutazione non è arbitraria o accidentale ogni cosa può mutare e la mutazione segue un mutamento ciclico, come i corpi celesti, le stagioni,le ore del giorno.

Jung nel 1952 pubblicò un articolo dal titolo “La sincronicità come principio di una connessione causale”. Secondo l’aspetto della sincronicità, gli elementi si incontrano su un piano più spirituale, viviamo in un universo sincronico. La sincronicità non è una mera coincidenza, per esempio è dovuto a coincidenza l’incontro a un concerto di due persone vestite uguali o con lo stesso nome. “A differenza della causalità, la sincronicità si dimostra un fenomeno connesso principalmente con processi che si svolgano nell’inconscio.” ( C.G. Jung,la sincronicita’-Bollati Boringhieri 1980). ll pensiero occidentale seleziona, classifica, mentre la concezione cinese del momento presente, abbraccia ogni cosa fino al minimo dettaglio privo di significato, perché alla formazione del momento presente contribuiscono tutti gli elementi.

Come principio fondamentale dobbiamo attenerci alla spiegazione che il Libro dei Mutamenti

offre esso stesso. Allora l’oscurità si rischiara molto e riusciamo a sapere che I Ching è un libro profondissimo che presenta alla comprensione difficoltà non maggiori di quelle di qualsiasi altro libro giunto dall’antichità attraverso una lunga storia ( I Ching C.G.Jung Astrolabio  1950).

Chiunque abbia scritto I Ching era convinto, che la coincidenza di un esagramma nel momento preciso in cui è stato ottenuto, non fosse solo temporale, ma anche qualitativa, quando si lanciano 3 monete, gli eventi entrano a far parte del momento di osservazione, come dei particolari, secondo i cinesi, pieni di significato.

I Ching usa la divinazione, non per determinare il futuro, ma per rivelare tendenze già presenti, ma celate alla natura umana, portando consapevolezza in modo da permettere all’uomo di vedere le varie possibilità, che sono davanti a lui e consentire nel modo migliore di agire.

In tal modo invece di ignorare o opporsi alla realtà che lo circondano, intorno e dentro di lui, collabora con queste e le trasforma in alleati nella creazione del proprio futuro.

Come un marinaio non può controllare il vento e il mare,è però in grado di utilizzare le loro forze, collaborando con loro abilmente.

Come si possa collaborare con le forze del destino o con la realtà del momento, ce lo insegna I Ching: le leggi della trasformazione sono state stabilite con un metodo ingegnoso e semplice.

In Cina, Corea, Giappone, Vietnam, dove è presente la civiltà cinese, il Libro della Mutazione

è usato costantemente fin dall’antichità.

Confucio stesso vi riponeva tale fiducia, e disse se avesse potuto aggiungere 50 anni della sua vita, li avrebbe dedicati allo studio degli I Ching.

E’un libro per coloro che apprezzano l’armonia, più che il profitto, non ci aiuterà a diventare ricchi, ma ci aiuterà a trarre il meglio dalla nostra vita e a vivere in armonia con le circostanze, qualsiasi esse siano.( I Ching-il libro delle mutazioni John Blofeld -Oscar manuali Mondadori 1986).